Prepararsi a due sfide opposte
C’è chi si allena per mesi con una tabella perfetta e chi riceve un pettorale all’ultimo minuto. Questa volta abbiamo vissuto entrambe le situazioni. Da una parte la chiamata inaspettata per il Tor des Géants, arrivata a poco più di due settimane dalla partenza. Dall’altra l’avvicinamento più metodico e lineare all’Ironman di Cervia.

Due approcci diversi, due sport differenti, ma una costante in comune: la ricerca dei giusti allenamenti di qualità. Non quelli fatti a caso, ma quelli inseriti nel momento opportuno, capaci di fare la differenza senza lasciare strascichi negativi.
Il Tor des Géants: un pettorale last minute
Quando arriva una mail che ti offre un pettorale per il Tor, non puoi dire di no. Ma accettare significa anche affrontare la realtà: la preparazione non è stata costruita su lunghi programmati con mesi di anticipo.
Per questo ho scelto di inserire un lunghissimo da 4700 metri di dislivello a due settimane dalla gara. Un azzardo? Forse sì, ma utile per dare ai quadricipiti lo stimolo decisivo. Dopo di che, spazio allo scarico e all’attesa.
L’Ironman Cervia: volumi e imprevisti
La preparazione per l’Ironman è stata invece segnata da volumi importanti: lunghi in bici da 150–180 km, combinati con corsa e nuoto. Le sensazioni fisiche sono state ottime, finché un fastidio al ginocchio in bici ha costretto a rivedere i piani.
Questo insegna una cosa semplice: allenarsi bene significa anche saper togliere, riducendo carichi e spostando il focus sul recupero quando serve. Non sempre “di più” equivale a “meglio”.
Allenamenti di qualità: non solo tabelle
Il cuore della nostra chiacchierata riguarda gli allenamenti di qualità. Non esiste un “allenamento universale”, ma tanti stimoli che funzionano in base al contesto:
- Ripetute brevi in salita (20–40 secondi): ideali per migliorare l’economia di corsa senza accumulare lattato.
- Ripetute brevi in piano (200–400 m): potenti, ma impegnative, ottime per dare brillantezza.
- Zona 2 prolungata: il vero mattone della resistenza, sia in bici che a piedi. Blocchi lunghi che fanno crescere senza bruciare energie.
- Allenamenti 30–30 in salita: massacranti, nati dal ciclismo, perfetti per potenza aerobica e forza muscolare.
- Lunghi con blocchi a ritmo medio/gara: allenamenti chiave per chi prepara una maratona o vuole simulare condizioni di gara anche nel trail.
Abbiamo anche sottolineato un punto fondamentale: spesso ci si concentra troppo sul “quale allenamento fare” e troppo poco sul “quando farlo”. La differenza sta tutta lì.
La regola d’oro
Se c’è una linea guida che ripetiamo sempre è questa: meglio una ripetuta in meno che una in più. Gli allenamenti devono costruire, non distruggere. Le gare si fanno in gara, non in allenamento.
Chiudere un lavoro con ancora energia in corpo è il segnale che la direzione è quella giusta. Finire distrutti, invece, è un errore che rischia di compromettere i giorni successivi.
Conclusione
Che tu stia preparando un ultra trail o un Ironman, il messaggio resta lo stesso: gli allenamenti di qualità sono fondamentali, ma lo diventano davvero solo se inseriti nel contesto giusto. Non esiste la tabella perfetta: esiste quella che funziona per te, in quel momento.
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