Un test estremo: 350 km, 27.000 metri di dislivello, un solo paio di scarpe
Correre il Tor des Géants è un’esperienza unica. È un viaggio di 350 km e oltre 27.000 metri di dislivello tra le montagne della Valle d’Aosta, dove ogni dettaglio conta.
Scegliere la scarpa giusta può determinare il successo o il fallimento dell’intera gara. E in questo caso, la scelta è stata più istintiva che ragionata: ho deciso di affrontare il TOR con le La Sportiva Prodigio Pro, acquistate pochi giorni prima in un negozio di Cogne.

Avevo alle spalle meno di 50 km di test. Lo so, un azzardo totale. Ma quando corri da anni e provi tante scarpe, impari a riconoscere subito quando un modello “ti parla”. E la Prodigio Pro mi aveva convinto al primo impatto: equilibrio perfetto, calzata precisa, sensazione solida ma confortevole.
Così ho deciso: sarebbero state le mie scarpe per il TOR. Le ho indossate alla partenza… e le ho tolte cinque giorni dopo, all’arrivo, senza mai cambiarle.
Un’esperienza così lunga e continua è un banco di prova che nessuna recensione da laboratorio potrà mai replicare. E proprio per questo oggi posso raccontarti davvero com’è andata.
Specifiche tecniche: una scarpa da trail moderna e bilanciata
La La Sportiva Prodigio Pro è una scarpa pensata per il trail running da gara, su distanze medio-lunghe e ultra.
Ha un peso dichiarato di 275 g (nel mio 45,5 leggermente di più) e uno stack di 34 mm sul tallone e 28 mm sull’avampiede, per un drop di 6 mm.
Numeri che la rendono equilibrata: ammortizzazione più che sufficiente per le ultra, ma senza sacrificare la sensibilità del terreno.

Il cuore della scarpa è l’intersuola. La parte esterna è realizzata in XFlow, una EVA supercritica, mentre il core interno in XFlow Speed utilizza una schiuma in TPU supercritico.
Il risultato è un mix molto interessante: morbidezza controllata, reattività senza eccessi e una stabilità sorprendente anche nelle fasi più tecniche.
La sensazione, sotto al piede, ricorda una Saucony Endorphin Speed da trail: un compromesso tra comfort e risposta, ideale quando devi alternare cammino, corsa e discesa tecnica.
La scelta di non inserire una piastra in carbonio è vincente.
Nelle lunghe distanze, la rigidità può diventare un limite: su percorsi come quelli del TOR, con tratti rocciosi e pendenze oltre il 20%, serve adattabilità, non spinta pura.
La Prodigio Pro riesce a offrire una corsa naturale e controllata, con una transizione fluida anche dopo ore di utilizzo.
Grip e suola: ottima tenuta, qualche limite sul bagnato
La suola è in Frixion White, con tasselli da 4 mm.
Su terreno asciutto, erboso o compatto è eccellente: tiene bene, non scivola e mostra una resistenza all’usura sorprendente.
Dopo quasi 400 km totali — di cui 350 al TOR — il battistrada è ancora in buone condizioni, senza segni gravi di consumo.

L’unico limite è sulle rocce bagnate, dove manca un po’ della presa tipica delle mescole Vibram.
Non è un difetto drammatico, ma va tenuto presente se si corre spesso in condizioni umide o su pietra viva.
Personalmente, se La Sportiva montasse una Vibram Megagrip Litebase su questa scarpa, diventerebbe probabilmente la combinazione perfetta.
Tomaia e calzata: il vero punto di forza
Il punto che mi ha più impressionato è la tomaia Power Wire con Wrapping System: un intreccio di filamenti resistenti che avvolge il piede come un calzino.
La calzata è precisa, aderente, senza punti di pressione. E la cosa più incredibile è quanto resti stabile anche senza stringere i lacci.
Durante il TOR mi è capitato di uscire da una base vita con le scarpe completamente slacciate.
Tra la stanchezza e la fretta, non mi ero accorto di non averle allacciate. Ho affrontato una salita di 1000 metri di dislivello, la discesa successiva… e solo al ristoro successivo ho notato che i lacci erano ancora lenti.

Eppure il piede non si era mosso di un millimetro.
Zero attriti, zero scivolamenti, zero unghie perse.
È una cosa che non mi era mai successa prima, e credo che gran parte del merito vada proprio al sistema costruttivo della tomaia.
Il collarino elasticizzato fa un buon lavoro nel bloccare l’ingresso di detriti, anche se l’avrei preferito più alto e aderente, simile a quello della Tecton X3.
Ma nel complesso, la tomaia è tra le migliori mai provate: traspirante, resistente e sorprendentemente confortevole anche dopo giornate intere di utilizzo.
Durabilità e resa nel tempo
Dopo quasi 400 km di uso continuo, la Prodigio Pro ha mantenuto gran parte delle sue caratteristiche.
L’intersuola ha perso un po’ di reattività — fisiologico dopo tante ore di stress — ma non ha perso protezione.
Il piede rimane ben ammortizzato e stabile, anche quando la scarpa non è più “nuova”.
La tomaia mostra segni di usura sul bordo esterno, ma nulla che comprometta la funzionalità.
A occhio e sensazione, direi che è una scarpa da 600 km pieni, un dato eccellente per un modello da gara trail.

È anche molto versatile: la vedo bene dai 20 km fino alle 100 miglia, adattandosi sia a chi cerca una scarpa unica per tutto, sia a chi vuole un modello leggero ma stabile per le giornate più lunghe.
Sui percorsi molto corribili perde qualcosa in reattività, ma si riprende su terreno tecnico o in discesa, dove l’aderenza e il controllo fanno la differenza.
Per la calzata consiglio mezzo numero in più del solito: io porto il 45, ma ho scelto il 45,5 e si è rivelata perfetta dopo i primi chilometri di assestamento.
Col tempo, la scarpa prende la forma del piede e diventa quasi una seconda pelle.
Rapporto qualità-prezzo
Il prezzo ufficiale è di circa 170 €, ma su kmsport.it si trova spesso in offerta a circa 160 €, che con il codice sconto COACH10 diventano poco più di 150 €.
Considerando la qualità costruttiva, la durabilità e le prestazioni, è uno dei migliori investimenti nel mondo trail running del momento.
Difficile trovare una scarpa così completa, così robusta e allo stesso tempo comoda a questa cifra.
Conclusioni: la miglior scarpa La Sportiva di sempre
La La Sportiva Prodigio Pro segna un vero passo avanti per il brand italiano.
Unisce la tradizione costruttiva solida tipica di La Sportiva con materiali moderni e soluzioni tecniche efficaci.

È una scarpa versatile, protettiva e stabile, perfetta per chi cerca un modello unico per allenamenti lunghi e gare impegnative.
Se avesse un pizzico di reattività in più, sarebbe perfetta. Ma anche così, rimane una delle scarpe più complete e affidabili del 2025.
Personalmente, la considero la miglior scarpa mai prodotta da La Sportiva finora.
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